Buon lunedì di ponte a tutti...
Eccoci come sempre a scrivere due righe sull'escursione di ieri in bassa Val Susa. Intanto siamo stati contenti di non prendere la pioggia che era prevista nel primo pomeriggio ma sopratutto siamo stati felici di aver portato a casa un bellissimo giro, certo non siamo ancora nell'alta montagna, sui sentieri Alpini sopra Susa che ci ridanno quella sensazione di Alpi che ci mancava da molto tempo.... ma andiamo con ordine e partiamo dall'inizio!
La settimana che precede l'uscita scorre come sempre abbastanza frenetica, succede quando non ci sono le idee chiare, perchè si deve decidere se andare a provare una nuova uscita in media Val Maira o ritornare a Susa per affrontare il sentiero 559 con ipotetica variante sul 560. Alla fine prevale la Val Susa anche per avere la massima partecipazione possibile di coloro che per orari di rientro non potevano far tardi. Ma chi ci è già stato sa che anche salire fino alla borgata Tour ha il suo perchè!
Domenica mattina. Partiamo da Novi con un pò di nuvolaglia, che ritroviamo minacciosa ad inizio valle giusto per instillare il dubbio se abbiamo scelto la località giusta; ma per fortuna dopo la Sacra di San Michele il cielo diventa azzurro e una volta arrivati a Susa troviamo un clima perfetto per la nostra ciclopedalata... riusciamo fin a partire quasi all'orario prefissato e già consci della lunga strada che ci aspetta partiamo. Nonostante la salita si svolga al 90% su asfalto non siamo particolarmente innervositi dal lungo tratto bitumato perchè oltre al traffico inesistente l'ambiente è molto bello e il passaggio in mezzo a bellissimi boschi ti fa dimenticare che sei ancora immerso nella civiltà... saliamo tranquilli perchè la borgata Tour non è dietro l'angolo e non conviene arrivare su senza energie: la successiva discesa è impegnativa nel tratto del 559 e in più abbiamo l'incognita del 560. Superata la deviazione per la borgata Trucco troviamo lo sterrato, ancora un pò di salita a tratti feroce ed eccoci alla nostra "cima coppi", la strada continua verso i rifugi La Riposa e Ca' Asti ma noi scendiamo alla Borgata. Siamo in mezzo alle nuvole quindi niente vista sul Rocciamelone e ovviamente zero panorama! Peccato per chi saliva la prima volta... un motivo in più per tornarci magari questo autunno...
Un pò di smosso non guasta |
Visto il meteo freschino il cambio d'abito è obbligatorio e proprio per il freschino partiamo quasi subito cercando il sentiero perchè quanto torniamo in sella la visibilità è quasi zero. Fuori dalla frazione questa volta prendiamo subito il taglio che ci fa evitare parte della sterrata e ci
mette subito in palla per la discesa con il 559 che parte subito pimpante con diversi passaggi non proprio banali. E così iniziamo i primi sorrisi: i bimbi hanno trovato il loro gioco preferito :-)...
Scendiamo veloci intervallando i tratti in sella con i momenti fotografici, a volte si toglie qualche ramo qua e la visto che probabilmente siamo i primi a scendere su questo percorso dopo la fine dell'inverno... siamo pochi e siamo veloci tanto da arrivare senza quasi accorgerci alla punto di "non ritorno" rappresentato dall'incrocio con i sentieri 559 e 560. E al bivio ritroviamo il sole e il caldo. Una volta riuniti breve conciliabolo e si opta per andare a scoprire finalmente il sentiero di cui tanto avevamo sentito parlare... dopo un primo ravanamento nel bosco giusto per evitare una parte insignificante su sterrata eccoci al vero inizio del temuto percorso...
La primissima parte presente subito un tratto esposto e con un ambiente tipicamente da Lago di Garda, cambia solo il tipo di roccia ma sembra di stare proprio in quella zona. Poi il fondo cambia e si passa ad un misto di smosso ripido con passaggi tosti, il tutto condito da diversi tornanti. Ora procediamo sicuramente più lenti perchè un pò la novità e un pò la tecnicità del percorso obbligano ad una buona prudenza. I vari tornanti spesso obbligano a mettere giù a volte il piedino ma la soddisfazione di quello che si fa in sella prima e dopo mitigano la delusione per non aver percorso il tratto in maniera pulita.
Il fondo non da tregua... |
... Ma per fortuna lo smosso lascia spazio alla roccia fissa, e dietro il tempo cambia! |
La stanchezza si fa sentire e alcuni di noi optano saggiamente di affrontare alcuni tratti a piedi ma per arrivare all'ultima parte del percorso, con vista su Foresto, il contatto con la sella non lo si deve perdere. Anche perchè lo smosso lascia spazio alla roccia fissa e quindi la discesa è sicuramente meno delicata... la parte finale dove tra l'altro si passa vicino ad un settore di monotiri è commovente e difficile, commovente per la ciotolatura del fondo difficile perchè è ripida stretta ed esposta! Ovviamente qua e la qualche trappola da non sottovalutare. Ma alla fine arriviamo tutti a Foresto, stanchi e tutti felici anche se qualcuno ha fatto diversi tratti a piedi o ha tatuato il proprio corpo con graffi o piccole abrasioni. Si sicuramente il 560 è uno dei sentieri ciclabili più tosti che conosciamo... abbiamo trovato un degno concorrente dell'E1 che scende dal Monte Penello, anche se sono completamente diversi impegno fisico e tecnico anche qua non sono da sottovalutare.
A questo punto non possiamo che tornarci magari prima dell'inverno per riprovarlo! Ma per il momento accontentiamoci di rivedere le foto di ieri va:
Noi ci aggiorniamo per la prossima uscita tra giovedì e venerdì, l'idea è di andare in Val d'Aosta sabato per effettuare un giro inedito. Vedremo anche valutando il meteo (anche se sappiamo che ci prendono poco o nulla)... buona settima allora!
Max "Gas"
2 commenti:
Bellissimo report di un giro/giornata stupendi.
Incredibile, sei riuscito a farmi le foto quelle rare volte che ero in sella, birra pagata!!!
Arrivo un pò in ritardo ma l'ho visto, per caso, solo ora.
Bravi! Siete partiti da Novi Ligure per venire a fare il 559 + 560 dall'Alpe Tour in Valle Susa.
Come lo avete scoperto ?
Chi vi scrive è un frequentatore assiduo delle Valli Susa e Cenisia in MTB da più di 20 anni è penso di affermare con ragione che il 560 basso (dalla fontana in poi) è forse il sentiero più tosto di tali valli, specialmente la parte finale verso foresto. Ogni volta che lo abbiamo fatto (anche sotto la pioggia) e lo facciamo, una certa inquetudine serpeggia per il Gruppo .
Se volete andare su MTBForum.it e vedere i video di "clod55" avrete un'idea di tutti bei percorsi di freeride che ci sono, compreso il 560.
Se pensate a qualche nuova incursione fatecelo sapere per eventuali consigli o accompagnamenti.
Io sono Gianni (lumachinatrial sul forum). Ciao
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