2005-2015 DIECI ANNI DI MTB IN SEZIONE
Note: le gite sociali e non vengono SEMPRE confermate da chi le organizza che ha la facoltà di cambiare meta anche il giorno prima in caso di problemi personali, meteo ed organizzativi
La pratica della mtb contempla dei rischi, dove ci si può far male. Ognuno è responsabile per se stesso e si deve impegnare ad osservare le indicazioni dei coordinatori escursione

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venerdì 28 luglio 2017

[GITA DEL SABATO] COL FETITA (LA SALLE, VALLE CENTRALE AO) 29.07.17

Ciao a tutti.

La gita di questo sabatoè in Valle D'Aosta con salita al Col Fetita. Si parte da La Salle e si arriverà nei pressi del colle alternando asfalto e sterrata. Poi un ultimo breve tratto di portage fino al colle. Discesa gradevole e mai difficile, questa volta prevalenza del flow, quasi sempre in single track.

I dati del giro:
  • Dislivello 1500m circa
  • Sviluppo 30km circa
  • Difficoltà MC+ / BC
  • Ciclabilità 90% / 100%
  • Terreno: in prevalenza terra battuta
  • Bellezza ****
Vista sul Bianco se il meteo sarà clemente , rischio di qualche temporale per il tardo pomeriggio ma dovremmo già essere con le gambe sotto il tavolo per il nostro tradizionale "terzo tempo"

Si parte da Novi per le 6:55, passaggio a San Michele intorno alle 7:15. Ritrovo a La Salle per le 9.20/30 al parcheggio alla stazione degli autobus (LINK)

Vi aspettiamo numerosi per chiudere in bellezza il mese di Luglio! Poi per il nostro gruppo

A presto e buone vacanze a tutti! Ci si ritrova a Settembre, per il nostro gruppo agosto rappresenta il tradizionale mese di stop dalle attività ufficiali e non... sicuramente andremo a pedalare ma scegliendo la meta all'ultimo momento :-) . Un pò di pausa "organizzativa" anche per noi 

Comunque ci ritroviamo tra mercoledì e giovedì per il solito report condito dalle tante foto e filmati...

Max "Gas"

😁

giovedì 27 luglio 2017

[REPORT] DALLA RHO ALLA VALLE STRETTA... TRA PIETRE E SALITE

Buon giovedì a tutti!

Visto che fa caldo, che molti di voi saranno già in ferie e che si ha poca voglia di passare del tempo davanti ad uno schermo di un pc o del telefonino, promettiamo di non dilungarci troppo questa volta per il report della passata uscita...

L'idea di tornare a girare sul percorso dei Colli della Rho e di Vallestretta questa volta partorisce dalla mente di Mauro, gita fatta diversi anni fa e che aveva sicuramente lasciato un bel ricordo in chi era presente. Ci si era forse un pò dimenticati della durezza della parte relative alle salite, ampiamente compensata da una discesa spesso scorrevole con qualche spunto molto tecnico e ricco di pitruni. La voglia di tornare in chi ci era stato e in chi poteva per la prima volta poggiare le ruote su quel percorso era tanta, per cui si decide di confermare la proposta.

Sabato mattina puntuali, anzi in anticipo con i tempi, ci si ritrova belli pimpanti al solito parcheggio all'ingresso di Bardonecchia. Effettuata la giusta scorta d'acqua, visto che lungo il percorso non si troveranno fontane sicure, partiamo vispi come camosci... smaltita la parte asfaltata i nostri bollori si calmano quando inforchiamo lo sterrato, perchè la salita sarà sempre costante e mollerà si e no forse un centinaio di metri lineari. Alla faccia della militare!

Giungiamo così alla galleria, chiusa lo scorso anno.... riaperta quest'anno con il grosso buco della volta ben evidente, segno del tempo che passa e dell'incuria a cui è stata lasciata. Ma il vero problema non è nella galleria, aggirabile con un bellissimo sentiero esterno, ma al successivo ponte che oramai vede scoperchiata uno dei suoi archi in cemento armato... durerà pochi inverni secondo noi. Ma non ci soffermiamo troppo la salita è ancora lunga. Terminiamo la strada che ci separa alla piccola casermetta, il panorama è sempre più selvaggio e ci da sempre più emozioni. Ora iniziano i primi tratti a spinta, prima per arrivare al pian dei Morti e poi per affrontare l'ultimo dislivello che ci porta al Colle della Rho. Atmosfera suggestiva, siamo in mezzo ad imponenti montagne, e davanti a noi la Francia. Ci si riposa un pochino e poi iniziamo a scendere visto che il giro è ancora lungo...

Scendiamo veloci, tolto un primo tratto iniziale un pò con fondo instabile, il resto del percorso fino alla base del Colle della Raplanette è molto scorrevole e piacevole. Ma sotto il colle ci aspetto la seconda dose di portage! Breve, intensa e calda perchè interamente sotto il sole, per fortuna c'è un pò di arietta che mitiga la fatica... Al colle rifiatiamo e iniziamo l'avvicinamento, condito da diversi saliscendi fino al Colle di Valle Stretta. Ah finalmente abbiamo finito le grandi salite, ci aspetta una magnifica discesa in Valle Stretta.

Si parte tranquilli, poi una sezione cattiva cattiva a causa del fondo sassoso ed instabile, in più è anche scavato... altra sezione scorrevole fino al repentino cambio di pendenza. Una volta, si tecnico, ma interamente ciclabile da chi aveva una buona tecnica. Ora è praticamente impossibile stare in sella, in quanto il sentiero è diventato un dramma: sassi grossi, a tratti sparito per le piogge... un vero peccato. Per fortuna una volta ritrovato il pianoro ritroviamo anche il sentiero e in breve planiamo alla civiltà. Siamo in Valle Stretta e siamo ancora in Francia, imbocchiamo la sterrata, poi un bel taglio che ci porta al Rifugio Re Magi, e tra tagli e strada principale ci portiamo sotto la parete dei Militi. Non rimane che rientrare alla macchina passando prima per il sentiero Pedonale che ci porta alla frazione di Melezet (bellissimo e vario), poi prendiamo un ultima salita che ci porta sopra Les Arnauds e così imbocchiamo sotto Pian del Sole la nostra ultima discesa lungo il percorso del Bike park... sentiero liscio, veloce e ricco di sponde: non ci siamo abituati ma utilizzando la tecnica giusta ci divertiamo anche qua. 

Arrivati a Bardonecchia stanchi ma felici non possiamo che festeggiare con l'immancabile terzo tempo. Anche oggi una bella giornata di montagna, mtb e amicizia. E tra foto e filmati tutto questo viene sicuramente confermato!

 il FILMATO DI ALFIO

 ... E QUELLO DI DARIO

E per Sabato? Per Sabato torneremo al Col Fetita, tutte le informazioni del caso nel post che andremo a pubblicare domani ;-)

A presto allora,

Max "Gas"

giovedì 20 luglio 2017

[REPORT] LA BALCONATA DEL VALASCO NEL SEGNO DELLA PIETRA

Buon giovedì a tutti!

Intanto ben ritrovati, nel bel mezzo di un'altra settimana caliente, torniamo a parlare un pò di montagna con il racconto dell'ultima nostra uscita alpina... dove a grande richiesta di chi poteva essere presente si era scelto di tornare il Valle Gesso per rifare dopo 2 anni l'escursione della Balconata del Valasco.

Giro strepitoso in un ambiente magnifico, lungo la rotabile alpina che prima raggiunge il piano del Valasco e poi sale fino in prossimità del Rifugio Questa passando per il lago del Claus. Indimenticabile per chi fa questo percorso il tratto che il genio militare ha creato dal nulla per permettere il passaggio delle truppe. Vera opera di ingegno dove i sassi sono stati sistemati ad arte, e dove le pietre piatte sono state incastrate perfettamente senza venir legate. Così facendo la strada decennio dopo decennio, beh qualche intervento di manutenzione è stato fatto ovviamente, è rimasta percorribile. Indelebile il suono, al passaggio delle nostre ruote, delle pietre della pavimentazione che scricchiolano. Commovente! Il tutto amplificato da un paesaggio aspro ma allo stesso tempo dolce, per chi ama la montagna vera. La montagna fatta di fatica, impegno, sudore e tanta tanta soddisfazione.

Eh si perchè di sudore in questo giro se ne fa tanto... prima per arrivare al Piano del Valasco, dove si è si parzialmente aiutati dal fondo della militare ma la salita non molla mai e spesso si incontra qualche tratto smosso dove si pedala molto e ci si muove poco... tirato un pò il fiato nel piano, si torna a faticare su fondo ora meno amico man a mano che ci si allontana dalla residenza di caccia dei Savoia. E quando si attraversa l'ultimo ponte non si scherza più!

Sarà una militare alpina con i suoi bei tornanti, ma tra fondo schifido che oramai nessuno mantiene più in buono stato, e qualche lungo traverso arrivare al lago Inferiore di Valscura non è così riposante... dal lago, dopo la meritata pausa, ci si concede il primo portage della giornata fino allo scollinamento al colletto posto un centinaio di metri sopra... Ora iniziamo la nostra prima discesa, prima lungo la militare oramai parzialmente rovinata e poi lungo il "famoso" tratto ciotolato... ma non temete le fatiche non sono finite :-D 

Spingiamo ancora un pò, alternando qualche raro tratto pedalato, fino al lago del Claus. E poi ancora un pò di pura spinta, beh c'è anche una piccola parte in discesa spettacolare se si amano i tornanti tecnici su roccia (ma se non si amassero meglio evitarla questa gita), e ultimo sforzo ancora a spinta per arrivare al rifugio Questa. Il rifugio a dire il vero si potrebbe anche evitare. Ma perchè privarci di questa chicca, e soprattutto perchè privarci del panorama che si può godere da questo appoggio storico? 
La vista infatti spazia dalla Testa del Claus, alla Testa delle Portette, del Margoia, al Carre Prefouns finendo alla Testa di Tablasse, dove si può ancora vedere un pò di neve nell'omonimo canale... Beh senza alzare tanto lo sguardo c'è anche il magnifico blu del Lago delle Portette, e poi se si guarda in direzione Piano del Valasco possiamo scorgere la strada che abbiamo percorso e quella che andremo a fare a breve! Estasiante, ma non vogliamo perdere troppo tempo perchè la discesa ci aspetta. E che discesa!

Gli amanti dei #pitruni oggi torneranno a casa ampiamente soddisfatti. Si parte con ripercorrendo la parte fatta a spinta intuendo che non sarà facile oggi trovare il modo giusto per mettere le ruote... una volta arrivati alla militare si fiata per pochissimo e poi ci si ributta sul tecnico, dove tra tornanti e tratti lineari oramai scassati, dove il fondo biliardo è ormai un ricordo (purtroppo)... prima di arrivare al bivio per la Val Morta e i laghi di Fremamorta si respira un pò perchè il sentiero a mezza costa è piacevole, quasi scorrevole e con panorami fantastici. Dal bivio ci si rituffa tra pietre, tratti ripidi in discesa e tanti tornanti (alcuni infattibili in sella senza prendersi enormi rischi). Qua bisogna esser lucidi e soprattutto dinamici in sella. Ma l'arrivo alla pace del pianoro sarà si di sollievo, ma con una nota di tristezza perchè parte della giornata oramai è diventata storia... ora non rimane che percorrere in discesa prima parte della sterrata, riprendendoci con gli interessi tutta la fatica fatta per salirla, e poi chiudere la nostra avventura con un paio di tagli su sentiero. Tagli molto belli ma per nulla banali! Ciliegina sulla torta di una giornata faticosa ma gratificante... immancabile quindi il terzo tempo, passato tra l'altro oggi a chiacchierare con un paio di colleghi bikers reduci anche loro dal nostro stesso giro :-) 

E ora spazio alle immancabili foto che speriamo possano contribuire a capire che gita si è affrontato
Appuntamento a domani per le informazioni riguardanti la gita di sabato prossimo, torneremo in Val Susa, partendo da Bardonecchia: destinazione il Colle della Rho... a domani allora!

Max "Gas"

giovedì 13 luglio 2017

[REPORT] LA FINESTRA E IL BEL SENTIERO

Buon giovedì a tutti...

Ci sono vallate a cui noi siamo particolarmente affezionati, e il vallone dell'Urtier è uno di quelli. Così sabato siamo tornati molto volentieri a Lillaz, per risalirlo fino al Lago Ponton preludio alla salita finale fino alla Finestra di Champorcher.

L'eterogeneo gruppeto, con qualche innesto torinese con gentil donzelle comprese, dopo essersi preparato nel parcheggione antistante la frazione di Lillaz, iniziano a salire lungo la strada asfaltata. Si sale velocemente, senza mai strappi eccessivi, dove i numerosi tornanti lasciano comunque rifiatare... fa già molto caldo e i tratti in ombra sono manna dal cielo. Ovviamente non siamo i soli ad affrontare questo percorso, molti i pedalanti con mete più o meno "nobili": chi sale solo per andare al Rifugio Sogno, chi per affrontare l'anello dell'Invergneux e chi per la discesa lungo il sentiero AV2... noi come al solito siamo un pò fuori dal coro e ci siamo prefissati la Finestra. Finestra che richiede una buona dose, mai impegnativa, di portage. Ma si sa le cose belle richiedono fatica!

Quindi una volta arrivati sopra il Lago Ponton affrontiamo la breve discesa lungo il sentiero che lambisce alcune vecchie costruzioni, e raggiunto il pianoro iniziamo la nostra "fatica" con bici al fianco in direzione della Finestra. L'ascesa è caratterizzata dal salti inframezzati a momenti quasi rilassanti in piano, raggiunto il laghetto superiore con attraversamento del nevaio compreso, ci aspetta l'ultima fatica per arrivare alla nostra "cima Coppi".

Arrivati alla Finestra, chi conosce la zona rimane piacevolmente stupido di due cose: l'assenza di vento e delle nuvole... due elementi climatici che qua sono di casa. I preparativi per la discesa vengono effettuati quindi con molta calma, per una volta approfittiamo di questa situazione favorevole. Dopo l'immancabile foto di gruppo, manca solo Luca che ha deciso di tagliare parte della salita per aspettarci sul sentiero di discesa, finalmente partiamo!

Conosciamo abbastanza bene il sentiero, fondo buono qualche gradino e alcuni tornanti da chiudere con criterio. L'esposizione aumenta la sensazione di disagio per chi non è abituato, ma tutto sommato si scende bene. Si comportano bene anche le due donzelle che oggi hanno deciso di seguirci. Elisabetta e Barbara, pur con qualche tratto percorso a piedi, affrontano bene le difficoltà... ma ad un certo punto la nostra discesa si interrompe bruscamente: Luca non ha trovato la discesa giusta e si è andato un pò a complicare le cose... prontamente partono i "soccorsi", viene aggirata una placconata di roccia infida e per tracce di cenge lo si raggiunge. A questo punto non rimane che risalire l'irto pendio, fin sotto la piccola parete strapiombante dove finalmente Luca e l'aiuto tornano sul percorso sicuro. La brutta avventura per fortuna si è conclusa nel migliore dei modi, e dopo la riunione con il gruppo si riprende la discesa verso il rifugio Sogno. Il tempo passa, le nuvole aumentano nel cielo e abbiamo ancora molta strada da fare, e il sentiero AV2 non è di certo tenero...

Ma si sa che un rifugio richiede anche lui pegno come tempo, ma oggi ci si ferma volentieri soprattutto per riordinare un pò le idee dopo la parentesi "alpinistica" :-D ...
Ma l'AV2 chiama e noi rispondiamo. La prima parte è molto scorrevole, con qualche bel rilancio che frusta le nostre stanche gambe, poi una volta abbandonato il tratto fuori dal bosco la musica cambia radicalmente: gradoni, gradini, tornanti medi, tornanti difficili. L'attenzione non deve mai venire meno, e in alcuni momenti tra stanchezza e continuii passaggi tecnici è difficile stare in sella o non mettere il piedino per terra... ma il percorso è talmente bello, anche come ambiente ed isolamento, che non possiamo che sorridere sempre.

Dal cielo iniziamo purtroppo a cadere alcune gocce, per fortuna poche, e per evitare di trovarsi nella parte finale ancora più tecnica i ritardatari decidono di tagliarne una parte concedendosi giusto il finale in sterrato... arrivare a Lillaz ha sempre il suo perchè, oggi forse ancor di più. Purtroppo si è fatto tardi, e per una volta dovremo mettere da parte il rituale del "terzo tempo"... ma chi c'era alla fine si è divertito, ha percorso una intensa giornata in mezzo alla natura. E questo alla fine è quello che conta!

Basta parole ora, spazio alle foto e all'immancabile filmato di Alfio :-)
 
Approfittiamo di questo report per indicare già la meta di sabato 15 luglio: torniamo in valle Gesso per affrontare il percorso conosciuto come "Balconata del Valasco".
Percorso tecnico sia in salita che in discesa, con arrivo al rifugio Questa. Che merita di esser percorso anche solo per il tratto che si fa lungo la rotabile alpina creata con i ciotoli lungo il macereto di pietre e rocce... immancabile!
Tutte le informazioni di questo giro qua: http://www.cicloalpinismo.com/2013/09/balconata-del-valasco.html

Temo che saremo pochi intimi, ma non preoccupatevi: le foto ci saranno e con loro anche il relativo report!

A presto allora e buon fine settimana a tutti ;-)

Max "Gas"

giovedì 6 luglio 2017

[REPORT] IL GARDETTA CHE NON DELUDE MAI...

Buon giovedì a tutti e ben ritrovati...

Domenica, come da programma, si è svolta la gita sociale di Luglio. Dopo tanto peregrinare sui sentieri della Valle d'Aosta, siamo tornati in Val Maira una delle nostre valli del cuneese preferite. Certo per raggiungerla non ci si mette poco, non è dietro l'angolo e i km di curve che si devono intraprendere non sono banali... ma alla fine ti regala sempre uno spettacolo unico, con la sua relativa antropizzazione che ti dona panorami da favola, soprattutto in una giornata come domenica dove il cielo con le nuvole che si rincorrevano creava dei riflessi meravigliosi lungo le severe pareti delle montagne presenti in zona.

Ma veniamo alla nostra gita :-D

Dopo le piogge della settimana, e quella di sabato pomeriggio, il clima non era più quello incontrato la domenica prima. Per fortuna era sparita quella cappa di umidità che anche in montagna era pesante da digerire. Scesi dalle macchina, complice anche l'ombra, la temperatura era decisamente frizzantina ma molto piacevole, dopo tutto il caldo patito nell'ultimo periodo. Nel parcheggio erano già presenti, e scalpitanti, gli amici del Cai Cuneo, con Monica e Gualtiero in testa, che oggi avrebbero fatto con noi l'uscita. Dopo le presentazioni di rito e attesi gli ultimi ritardatari finalmente partiamo alla volta dell'altipiano della Gardetta. La prima parte purtroppo si svolge tutta su asfalto, ma nonostante le nostre paure di incontrare il solito traffico domenicale incontriamo poche macchine. Siamo un bel gruppo, ma come accade sempre in questi casi ci sgraniamo subito così non siamo la solita mandria di pecore che vaga sul bitume...

Alternando tratti con pendenze modeste a tratti dove anche se sei su asfalto la pendenza si fa sentire arriviamo finalmente all'altopiano della Gardetta. Ad est domina l'imponente sud di Rocca la Meja, ma tutto l'anfiteatro è contornato da montagne, alcune conosciute altre meno.... ma tutte ugualmente belle. Mentre si aspetta per ricompattare il gruppo la mente di chi conosce questi posti vaga, si ricordano i vari percorsi che permettono di godere appieno di questi meravigliosi posti. Giri corti, lunghi, lunghissimi... militari ancora in perfetto stato di conservazione, colli duri da raggiungere dove la bici la si deve mettere a spalle, discese scorrevoli o cattivissime... pietre e ancora pietre. Per noi il paradiso in terra!

Ma la gita incombe e dobbiamo tornare a "concentrarci" sulla nostra meta: il passo Gardetta ed eventualmente l'ascesa al Bric Cassin... fagocitiamo (per modo di dire), gli ultimi tratti che ci dividono dal rifugio Gardetta, altra breve pausa ristoratrice, e partiamo alla volta del colle. Oggi la cima Coppi, altre volte la porta di ingresso per magnifici itinerari che passano dal Colle di Rocca Brancia... e da li poi c'è l'imbarazzo della scelta!

Al colle ovviamente arrivano le nuvole, l'immancabile aria ci da quel tocco di fresco che ora non è proprio gradito, ma riusciamo a trovare un angolino abbastanza caldo e finalmente ci rilassiamo per preparare al meglio la discesa... siamo tanti e i tempi si dilatano un pochino, ma è lo scotto da pagare quando si viaggia con tanti amici. Ma lo paghiamo volentieri!
Nel frattempo ci siamo dimenticati del Bric Cassin, anche se tre pedalanti decidono di rispettare il programma della giornata e ci salutano (ovviamente poi li ritroveremo in discesa, non si abbandona nessuno)...

Terminata la pausa, anche perchè ora il fresco è diventato un pò ostico, si parte lungo il sentiero che ci depositerà a prato Ciorliero. La discesa inizia molto scorrevole, almeno fino ai vecchi bunker, poi alternerà tratti cattivelli dove lo smosso e alcuni gradoncini rendono stuzzicante la progressione a tratti decisamente più amichevoli... si scende abbastanza veloci, e arriviamo al prato tutti sorridenti e contenti. Un breve tratto di trasferimento su strada bianca e poi imbocchiamo il sentiero occitano che seguiremo fin quasi a Prazzo. Fondo perfetto, pulizia eccelsa e difficoltà legate solo a tratti ciottolati. Una vera goduria. Goduria che ci fa passare per antiche frazioni, alla prima incontrata salutiamo così i nostri amici del Cai Cuneo che vanno a fare merenda da un loro amico ristoratore... noi novesi abbiamo appuntamento con Mauro e il suo B&B, abbiamo promesso di andarlo a trovare e non possiamo deluderlo!

Scendiamo felici, allegri, con un pizzico di "follia" nei tratti dove c'è visibilità... e che capperi ogni tanto fateci fare un pò i matti!
Quando Mauro ci vede i suoi occhi si illuminano, e si illuminano ancor di più quando ci parla della sua esperienza di albergatore locale, si vede che ama questo lavoro e soprattutto questi posti. Lui è felice, noi lo siamo per lui! Terminata la birra ripartiamo... ora non siamo proprio lucidissimi, ma in breve il sentiero occitano ci riporta alla realtà, il percorso è filante e con fondo perfetto. Termina purtroppo troppo presto, un tratto di sterrata che taglia i prati e un guado umidiccio ci riportano sul bitume... scendiamo veloci passando per Prazzo e arrivando in un battibaleno a Ponte Marmora dove abbiamo le auto. Giornata magnifica, ora c'è la pratica "rientro", ma possiamo sopportarla! La Val Maira, la buona compagnia e l'ottima discesa ci hanno caricato di pensieri positivi :-D

E ora dopo tanto parlare ecco le immancabili foto!
PASSO GARDETTA... LE FOTO!
Qualcuno ora si domanderà: "ma cosa faranno questi discoli il prossimo fine settimana?"
Beh sabato è in programma una salita alla finestra di Champorcher, ancora da decidere se da Lillaz o Champorcher; mentre domenica è in programma la gita CAI LPV in quel di Fenestrelle, ma vista l'ora antelucana di ritrovo le adesioni al momento sono scarsine. Dai, appuntamento a domani per i dettagli della nostra uscita del sabato, in ogni caso merita esserci a prescindere da che versante sceglieremo di salita!

A presto allora e buona giornata a tutti,

Max "Gas"