2005-2015 DIECI ANNI DI MTB IN SEZIONE
Note: le gite sociali e non vengono SEMPRE confermate da chi le organizza che ha la facoltà di cambiare meta anche il giorno prima in caso di problemi personali, meteo ed organizzativi
La pratica della mtb contempla dei rischi, dove ci si può far male. Ognuno è responsabile per se stesso e si deve impegnare ad osservare le indicazioni dei coordinatori escursione

Planetmountain.com - Ultime news

lunedì 11 maggio 2015

[REPORT] PROFICUA ESPLORAZIONE IN VAL FONTANABUONA

Buon lunedì a tutti...

Inizia un'altra settimana soleggiata, durerà? Boh per il momento prendiamo quello che passa il convento e se si tratta di percorsi come quello di sabato non possiamo che esser contenti!
 
Anche una semplice sterrata regala panorami incantevoli...
Dopo infinite giornate di nuvolosità bassa dovuta alla forte umidità in territorio ligure finalmente sabato è arrivato un bel sole, e con lui il caldo (nei tratti senza vento), e allora non ci siamo fatti scappare l'occasione per visionare un nuovo percorso. Tra l'altro eravamo certi di essere solo in tre perchè il resto della truppa era impegnato in faccende personali o di lavoro... quindi come si dice spesso "carpe diem" e andiamo a provare l'anello del Monte Caucaso!
 
Primo assaggio di sentiero tecnico
Carichiamo la traccia di Mario sul fido gps, parcheggiamo a Gattorna e quatti quatti perchè sappiamo che il giro è lungo e faticoso imbocchiamo l'asfalto per Moconesi e accompagnati da un'aria per fortuna ancora frizzantina saliamo in modo graduale. Dopo il paese incontriamo il primo sterrato. Fondo ottimo, nessuna possibilità di errore e paesaggi stupendi in direzione Montallegro, Sestri con annesso Capenardo. Si sale abbastanza tranquilli e con anche un tratto in piano, poi lo sterrato si trasforma in una breve discesa intensa con qualche passaggio roccioso da non sottovalutare. Ancora un pò di scassato e arriviamo all'asfaltata che sale al passo della Scoglina (qua alcuni tratti hanno pendenze interessanti), da lì la strada spiana e ci porta nei pressi di Barbagelata (acqua in paese) dove ritroviamo la sterrata con annessa indicazione per la nostra prossima meta: il rifugio Caucaso... la costruzione che vedevamo alla partenza lontanissima si sta avvicinando!
 
La faggeta che ci porta al Rifugio Caucaso
Nella faggeta si ritrova la frescura un pò di discesa che prelude a rampe feroci che non danno tregua e rimangono al limite della pedalabilità fino a quando si esce dal bosco e si intravede finalmente la nostra meta sulla sinista. A dire il vero per raggiungere il rifugio si deve "soffrire" ancora un pò ma ora le gambe girano bene perchè la pendenza è quasi normale, una curva e via accoci al rifugio! Ragazzi che vista oggi, sarà che abbiamo visto le foto di Mario e Alfio che nella nebbia facevano fatica a vedere la porta della costruzione ma oggi... si spazia da est a ovest e peccato perchè l'umidità presente sul mare ci impedisce di vedere Apuane e Marittime. Ma ci accontentiamo. Ci concediamo ovviamente una meritata pausa e dopo aver chiaccherato con gli avventori del rifugio di gps e cavalli si riparte verso la nostra meta: il crinale sud e successivamente sud-ovest...
 
Monti e Mare... questo è Appennino
Relax al Rifugio
Ma la salita non è ancora finita! Rampa assassina, breve per fortuna, che costringe a spingere ma è l'ultima grossa fatica per fortuna. Ora si scende prima in campo aperto con strapiombo (per fortuna lontano) sulla sinistra, poi si rientra nella faggeta fino ad arrivare al Passo di Pietra Cavallina. Purtroppo Andrea a causa di una banale caduta ad inizio discesa ha prima stortato leggermente la caviglia e poi al passo accortosi di aver perso il gps nel patatrac risale alla sua ricerca... quindi noi rimaniamo al passo a rimirare la maccaia che sta salendo dal mare. Arriverà a lambire la nostra discesa? Non lo sapremo mai perchè al ritorno di Andrea riprendiamo a scendere. Il sentiero si fa decisamente più tecnico con passaggi più o meno stabili su roccia con qualche gradino cattivello che ci mette alla prova. La caviglia dolorante rimane dolorante e al passo della Croce Andrea opta per una discesa più diretta anche se non meno impegnativa ma per lui è impossibile continuare in maniera decente... conosciamo il nostro compagno e sappiamo che non avrà problemi a rientrare. Noi continuiamo ovviamente salendo ancora un pò fino al Monte Rocio. Panorami fantastici, ambiente appenninico. Ci piace!
 
Inizia la discesa nella cresta sud
 
Si ritrova un pò di tecnico come piace a noi
C'è da divertirsi
Dalla vetta del Rocio inizia una discesa non banale su fondo scavato e friabile che impegna noi e i nostri freni... respiriamo all'arrivo al chiesetta di San Rocco. Ah una sterrata, ops si sale! Sarà per il caldo asfissiante e per la fatica accumulata fino ad ora ma questo breve tratto in salita ci pare infinito. Per fortuna ritroviamo la faggeta e la discesa... 
 
Si passa alla cresta Sud-Ovest
manca poco ma quel poco rimette alla frusta i nostri freni ma scendiamo lievi e felici. Il giro fino ad ora ci ha entusiasmato e solo il leggero trauma alla caviglia del nostro socio ci ha tolto un pò di sorriso... cementata e la giornata ha la sua fine. Ah no c'è la classica scala che ci porta a ritrovare Andrea e con lui la meritata pausa dissetante.
 
Il tratto finale del sentiero che porta alla chiesa di San Rocco
Giro bello, un pò caldo ma va bene lo stesso, panorami da urlo (quello dal rifugio è da cartolina) ed escursione promossa! Quindi torneremo con il resto della truppa, magari ancora quest'anno ma non prima dell'autunno :-)... E ora le FOTO!
Noi ci ritroviamo il prossimo fine settimana per la solita comunicazione legata all'uscita del fine settimana... a presto e buona montagna!

Max "Gas"

Nessun commento: