Un buon ritrovato a tutti!
Fine settimana di grandi fatiche (anche se ero preparato a cose peggiori) nella valle dell’Ubaye ma allo stesso di grandi soddisfazioni e soprattutto senza neanche una goccia d’acqua! Freddo anomalo per la stagione e soprattutto per le quote ma non si può aver tutto dalla vita…
Inizio queste mie due righe con le foto della 2 giorni questa volta… così magari le mie parole saranno meno pesanti :
Il tour inizia con una novità venerdì pomeriggio quando Maurino mi informa che non partiremo più da Saretto in Val Maira ma direttamente dalla Francia a causa di una imponente frana che ha coinvolto il colle che ci avrebbe portato in Ubaye… avviso gli altri e sabato ci troviamo verso le 5.30 con destinazione Acceglio. Lì si incontrano gli altri compagni di gita e dopo la meritata colazione facciamo su anche i Chiavaresi e approdiamo finalmente a St. Ours dove ci prepariamo. Verso le 9.30 circa si parte, prima su sterrata poi dopo aver visitato una caserma oramai in disuso su stretto sentiero a mezza costa. Ora siamo nel pieno del giro e le cose iniziano a farsi serie: fondo, pendenze ed esposizione si fanno un pochino sentire. Ma tra foto e momenti scherzosi la fatica viene mitigata. Dopo una brevissima discesa ecco il lungo tratto a spinta o con bici a spalla che vi porterà al passo sopra il rifugio. Salita quasi eterna infatti il punto d’arrivo sembrava allontanarsi ad ogni passo… per fortuna eccoci scollinare: vista impagabile sul bacino dello Chambeyron e sotto di noi 300m circa più sotto il rifugio. Foto di rito e dopo che tutti sono arrivati ci concediamo ancora un pò di salita prima su traverso poco ciclabile e poi una volta arrivati al Lago Lungo ancora portage misto a qualche pedalata fino al Lago dei 9 colori dove molti di noi si “arrendono” viste anche le nuvole nere che aleggiano nel cielo e tornano al rifugio (me compreso) mentre 4 arditi proseguono per l’ennesimo colle e per la vetta a 3110…
Il rifugio Chambeyron non è malaccio e anche la temuta cena scivola via senza grossi intoppi, sarà stata la fame accumulata durante la giornata ma ho mangiato peggio nei nostri rifugi del nord ovest… anche la notte passa molto bene visto che nessuno in camerata ha pensato bene di segare legna e la temperatura della stanza era accettabile… ma era fuori che faceva molto freddo per la stagione. Domenica mattina il mio ciclo-computer segnava 0° con la bici al riparo dal vento teso che entrava prepotente nella conca sotto il Brec di Chambeyron. Dopo la sveglia e una colazione così così (non si sono sprecati con le cibarie) il gruppo si divide esattamente a metà: un gruppo è deciso a salire fino al colle du Souvagea posto a 2889m e poi in base al freddo e al vento di tentare la vetta, gli altri invece scenderanno verso Chatelet per poi risalire al Colle di Mirandol (stessa nostra meta finale)… salutati i freddolosi ci armiano di buona volontà e incominciamo la giornata con il solito portage. Oramai io ho trovato la quadra e riesco a salire con la mtb sulle spalle e le braccia libere tanto che le mie mani sono belle calde e mi tolgo anche i guanti nonostante il fresco e non ho neanche un pile addosso! Lentamente ma inesorabilmente arriviamo al passo… siamo ancora tutti carichi e decidiamo di risalire almeno il crestino per poi assaporarne la bellezza in discesa. Detto fatto ripartiamo, ma quando i nostri altimetri riportano 3000m ci fermiano soddisfatti: per oggi niente vetta. Anche perchè in cima c’è sicuramente verglass e per gli altri compagni di gita fa troppo freddo… in effetti per la quota e per il periodo non è proprio caldo!
La discesa ci ripaga delle mille fatiche, prima su fondo con brecciolino friabile ma gripposissimo e poi su sentiero a tratti molto tormentato riguadagniamo il pianoro dove è posizionato il rifugio. Discesa purtroppo troppo veloce ma si sa che è così… visto che siamo caldi iniziamo immediatamente la discesa verso Fouillouse su splendido sentiero anche se trafficato, ma conviviamo felicemente con gli escursionisti e nelle pause si approfitta per scattare foto e riposare… anche in questo caso però finisce tutto troppo presto e arriviamo al paesello dove convinti di trovare il resto della truppa rimaniamo delusi in quanto non troviamo nessuno. E nessuno li ha visti! Boh avranno preso qualche deviazione per allungare un pochino il percorso… dopo un caffè si riparte verso il Mirandol: pedalando, spingendo, pedalando e spingendo… bene le fatiche sono terminate e tra viste magnifiche e rilassanti, qualche commento su quello che ci aspetta come discesa ci prepariamo mentalmente per la picchiata finale. Il sentiero, ampiamente descritto da chi l’aveva già percorso, è all’altezza della sua fama. Difficile si, anche esposto a tratti, ma non estremo. Tutto il gruppo riesce a farlo tutto in sella, anche se ogni tanto qualche piedino viene appoggiato ma ci stà!
Dopo circa un’oretta siamo alle macchine felici come bambini per aver terminato il tour senza problemi (meteo in primis) ma allo stesso tempo tristi perchè si è conclusa la 2 giorni tanto attesa… mancano ancora gli altri però, ma dove caspita sono finiti? Una telefonata di Massimo svela il mistero: sono appena arrivati al colle, tempo un’oretta e arrivano tutti raccontandoci la loro discesa e il percorso intrapreso. Si sono soddisfatti anche loro! A questo punto non rimane che prepararci per il rientro, ritrovandosi a Bersezio per la merendina di fine gita e dopo convenevoli di rito viene il momento di salutarsi convinti di aver arricchito il nostro bagaglio personale non solo di sentieri, montagna e panorami ma anche di sani rapporti umani: e penso che questo sia la cosa più importante. Per noi novesi (anche se poi di Novi ci sono solo io) è il momento di affrontare il lungo rientro, unico neo delle trasferte in territorio cuneese… per fortuna verso le 18.45 siamo a casa.
Si è stata una bella esperienza che speriamo di ripetere a breve in occasione del giro del Pasubio a Settembre. Confidando nella possibilità di poter accontentare chi si è “fidato” di quanto da noi proposto. Per il momento si pensa al futuro con la gita sociale di domenica al Colle della Rho, con partenza da Bardonecchia… incrociamo le dita per il meteo!
A domani la scheda della gita
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