Buon pomeriggio a tutti...
Terminata la fase delle gite alpine, anche se continua questo meteo anomalo con un autunno caldo e siccitoso (tristi e sconsolanti le immagini dei numerosi roghi che stanno affliggendo il Piemonte, lungo un fronte talmente vasto da sembrare irreale), e non avendo voglia di fare tanti km... il sabato scorso ci siamo concessi una pedalata "rilassante" nella nostra amata Val Borbera.
Meta classica e di grande soddisfazione a km zero... in programma la salita al Colle Gavasa per poi scendere l'omonima costa, con digressione al paese di Rivarossa per dare un senso più corposo alla nostra uscita.
Alla partenza ci presentiamo solo in tre, tutti ben consapevoli di quanto ci aspetta per arrivare al colle e che discese ci troveremo davanti... non fa particolarmente freddo, non è prestissimo e non si arriva ancora ai 10°C psicologici. Partiamo, con molta calma lungo la provinciale che segue l'andamento di questa porzione della valle. Sotto di noi il torrente Borbera che ha ancora un pò di acqua nel suo letto, tutto intorno a noi è secco, i colori dell'autunno sono i veri protagonisti di questo periodo, e il sole ogni tanto ci riscalda. Ma si sarà sicuramente una bella giornata!
Terminata la fase rilassante e praticamente pianeggiante iniziamo l'ascesa verso Costa Merlassino... le pendenze pendono, il sole ci avvolge e l'aria è frizzante. Premesse perfette per una pedalata non troppo veloce e non troppo sudatosa. Nell'aria si sentono i latrati dei cani, segno che era in corso la classica battuta di cinghiale che piace tanto a noi pedalatori delle ruote grasse. Arrivati a Costa Merlassino si inizia a fare veramente sul serio: la sterrata estremamente asciutta presenta tantissimi sassolini che la rendono difficile nei punti più ripidi. Per una volta ringraziamo i cacciatori, che passando con le loro auto hanno pulito qualche punto...
Ma lo strappo che porta sotto il monte Barilaro ci penare sempre come al solito... ma per fortuna dura poco! Da li la sterrata migliora sia come fondo che come pendenze (non è vero :-D ) e arrivare al colle Gavasa non richiede tantissima fatica. Da li ancora qualche strappetto e si arriva al Monte Camisola... tutto è estremamente secco, anche il timo sembra quasi finto tanto è grigio. Non piove seriamente da un'eternità e si vede. Un pò tristi iniziamo le operazioni di vestizione da discesa... scendiamo.
La prima parte che ci porterà nei pressi del vecchio borgo di Rivarossa è abbastanza pulita, la seconda parte è lungo il sentiero 209. Esposta il giusto, rocciosa il giusto, smossa il giusto... il pazzesco panorama che si gode in questo tratto da un lato è fantastico da un lato inquieta un pochino perchè in certi punti sembra di essere sospesi sopra la valle... il fondo anche lui un pò ti prende in giro perchè lo senti inconsistente sotto le ruote...però ci divertiamo come bimbi
Terminata questa prima discesa arriviamo alla chiesetta di Rivarossa e poi al paese abbandonato. Breve momento di relax con visita al bivacco e poi riprendiamo la nostra gita. Ci aspetta una simpatica salita fino al colle Gavasa. Momenti di ripido oggi mitigati dal fondo perfetto ed asciutto... con il fango sarebbe stato peggio!
Al colle fiatiamo, facciamo il pieno di sole e mangiamo un pò... ma sapere cosa ci aspetta, la costa con i suoi punti tecnici e molto panoramici, ci fa partire quasi subito. Ci mangiamo con avidità il sentiero, nei punti tecnici si fanno le foto e quando merita ci godiamo il panorama verso il fondovalle e spaziamo fino alle montagne alpine... Il fondo particolarmente secco non è il massimo, questo è un percorso che si assapora meglio con un pò di umidità ma è bello lo stesso. Solo le praterie di timo secco stonano un pochino, ma sappiamo che alle prime piogge si riprenderanno.
Arrivati in fondo alla prima parte di questa discesa, optiamo di seguire la via di destra passando più bassi ed evitando così lo scivolo finale che così secco sarebbe impossibile da percorrere anche a piedi. Lo troviamo abbastanza pulito, ben pedalabile con anche i tratti più instabili non estremi potendo passare lateralmente al tracciato originale. Quando siamo quasi in fondo ci tocca fermarci perchè un paio di fucilate ci segnalano che la sotto è meglio non passare senza aspettare un pò... quando ci hanno finalmente sentito ripartiamo.
Manca poco alla fine, il tratto nel bosco breve ma scorrevole ci fa tornare calmi. Siamo nuovamente alle macchine felici come bimbi a natale... fa caldo, un caldo irreale per essere a fine ottobre. Ora va così, arriverà anche il freddo e la pioggia... per ora noi ci siamo goduti la nostra valle e per ora ci basta.
Per chiudere il nostro report non rimane che dare un occhiata alle foto della gita
A presto e buon 1° novembre a tutti ;-)
Max "Gas"
Nessun commento:
Posta un commento