Ciao a tutti e ben ritrovati
La scelta gita per il passato fine settimana è ricaduta sull'Anello del Monte Caucaso.
Nonostante la bellezza dei posti e dell'itinerario alla partenza siamo solo in 3, il sottoscritto, Mauro ed Enzo.
Parcheggiata l’auto a Gattorna, ad attenderci troviamo un cielo nero e minaccioso, ma la voglia di pedalare è tanta e così non ci facciamo scoraggiare e una volta finito di prepararci iniziamo la lunga salita che alternerà asfalto a sterrato.
Purtroppo le nuvole basse per almeno metà giornata ci priveranno di uno degli aspetti più belli di questa meta, il panorama. Procediamo quindi con il naso all’insù sperando di essere graziati dalla pioggia e metro dopo metro raggiungiamo il passo della Scoglina. Il terreno bagnatissimo, qui deve aver smesso di piovere da pochi minuti, ci suggerisce di continuare la salita su asfalto evitando il bellissimo sentiero dei “1000 guadi”.
Purtroppo le nuvole basse per almeno metà giornata ci priveranno di uno degli aspetti più belli di questa meta, il panorama. Procediamo quindi con il naso all’insù sperando di essere graziati dalla pioggia e metro dopo metro raggiungiamo il passo della Scoglina. Il terreno bagnatissimo, qui deve aver smesso di piovere da pochi minuti, ci suggerisce di continuare la salita su asfalto evitando il bellissimo sentiero dei “1000 guadi”.
Nei pressi di Barbagelata (acqua in paese) ritroviamo la sterrata con annessa indicazione per la nostra prossima meta: il rifugio Caucaso.
La faggeta inizialmente amica si trasforma ben presto nel tratto più duro dell’intera salita con rampe al limite, e per me anche oltre, della pedalabilità. Poco importa, il rifugio oramai vicino è lì ad attenderci.
La faggeta inizialmente amica si trasforma ben presto nel tratto più duro dell’intera salita con rampe al limite, e per me anche oltre, della pedalabilità. Poco importa, il rifugio oramai vicino è lì ad attenderci.
Il meteo è ancora pessimo, gradi 8 e nuvole che non fanno vedere nulla!! E dire che avevamo disertato le Alpi per paura del freddo, migrando in Appennino perché più "caldo"... Ci consoliamo con un tè caldo e una fetta di torta dopo esserci cambiati al caldo del rifugio, il gestore è veramente molto gentile e cordiale.
Ricaricate le batterie non ci resta che iniziare la nostra lunga discesa, inizialmente in campo aperto, con strapiombo sulla sinistra, per poi rientrare nella faggeta dove il terreno umido e qualche radice mettono a dura prova il nostro equilibrio.
Usciti dalla faggeta troviamo un cielo azzurro ad attenderci e finalmente un pò di caldo, non ci sembra vero dopo ore di nuvole basse e freddo.
Usciti dalla faggeta troviamo un cielo azzurro ad attenderci e finalmente un pò di caldo, non ci sembra vero dopo ore di nuvole basse e freddo.
Il sentiero diventa sempre più tecnico su terreno roccioso smosso con qualche gradino molto impegnativo, fino alla chiesetta di San Rocco non molla mai e i freni vengono messi a dura prova. Dopo una breve risalita su sterrata affrontiamo la parte finale della discesa finalmente……………tecnica su terreno roccioso smosso.
Una scalinata ci porterà direttamente al nostro punto di partenza.
Giornata splendida, peccato il meteo e le assenze!!!!!!
Immancabile appuntamento con il terzo tempo…….birre, panini e tante risate!!
Per la prossima uscita ci ritroviamo qua giovedì ;-)
Alfio
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