2005-2015 DIECI ANNI DI MTB IN SEZIONE
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giovedì 14 maggio 2009

[REPORT] SENTIERO DEGLI DEI - CARROSIO

Buona notte a tutti…

Dopo che mi sono docciato e ho mangiato finalmente il mio amico neurone è in grado di fare il resoconto del bel giro che mi ha visto partecipe questo pomeriggio.

Spinto dalla bella giornata e dalla voglia di provare il percorso che gli amici del gruppo cinghiali di Novi Ligure hanno approntato per la gara del 24 maggio a Carrosio oggi mi son deciso e quindi uscita anticipata e alle 16.15 son pronto a partire dal parcheggio di fianco alla Chiesa. Fa caldo ma tanto ho due borracce e quindi son tranquillo…

Dopo la passerella in paese si inizia a salire verso Sottovalle su asfalto, almeno per il giro degli Dei riservato agli agonisti, e già qua si capisce che non si scherza. Le pendenze non sono folli ma continue per fortuna ci sono i bellissimi calanchi a farmi rilassare… poi però giunto ai piedi del paese ecco la prima piccola difficoltà: la strada si impenna e via di rapporti lunghi. Bevo e mi accorgo che una delle due borracce è vuota, beh tanto prima o poi riuscirò a riempirla ma alla vista dello sterrato mi dimentico e inizio a sgambettare felice di aver abbandonato il bitume, conosco questo tratto di sentiero e so che non mi darà del filo da torcere, in ogni caso i cartelli ci sono e non si rischia di perdersi: si i ragazzi hanno fatto un ottimo lavoro. Eccomi al bivio e alla dura realtà della salita, il famoso E1 e i suoi sali/scendi, da qua fino a Borlasca non si scherza ma neanche dopo… sterratoni, salitelle, salitone, discese, single-trek filanti e da guidare. Insomma è una faticaccia ma gratificante. Quando si esce dal bosco imprecando per qualche ramo di troppo lasciato dopo i tagli della legna ecco la chiesa del Monte Alpe. Capperi è lontano! Coraggio mi dico che siamo quasi al giro di boa, quasi perché la vetta del Monte Alpe non si fa conquistare così facilmente. Ultima rampa in cresta per fortuna su fondo discreto, vento contro (ovvio) e dopo un ultimo sforzo siamo in cima. 730m di dislivello positivo e penso un 20km (forse meno ma non ero molto lucido) e si tocca con mano la chiesa. Bello oggi il panorama è fantastico!

Scendo. E ma che bello lo sterratone con pietre smosse grosse come noci di cocco affrontato con la front a sella alta, per gli agonisti non sarà un grosso problema (ma solo per pochi) ma io lo affronto con prudenza son solo e non voglio vedere le stelle in attesa dei soccorsi. Finita la parte negativa come dislivello ovviamente riprende il saliscendi, meno fetente per fortuna, poi rientro nel bosco giro a dx e a sx passo bivi sempre ottimamente segnalati, passo una sezione in discesa dove il fango è padrone e dove mi sporco e diverto come un bimbo… dopo altri bivi e un super guado che mi fa fin piacere visto il caldo ritorno all’asfalto. Ora penso che dovrò ricongiungermi ad una parte del sentiero fatto all’andata, così è ma che fatica: trattasi di sterratone fetente che sembra piatto ma non lo è infatti il mio fido ciclocomputer mi rassicura: pendenza del 10% a tratti e 8% costanti. Urrà! In breve sono nuovamente a Borlasca e quasi a secco di acqua affronto la salita che si stacca dall’asfalto ovviamente a piedi, poi però inizia il divertimento e nonostante un po’ di stanchezza tutto quello patito all’andata ora è puro godimento, la sterrata è larga e abbastanza regolare e quindi si va! Nei pressi di Sottovalle lascio il sentiero dell’andata e prendo la deviazione segnalata altra parte succosa, ops cartello di discesa pericolosa. Mah alla fine è corta e non così pericolosa. Asfalto, acqua e via verso i calanchi. Calanchi che ho fatto sempre in discesa e ora per la prima volta faccio in salita. Pendenze assassine (42% rilevata ma penso che sia un po’ esagerato!) che durano per fortuna poco… e ora si vola sul single-track prima solo terroso e dopo la chiesetta misto sassi. E’ impegnativo tenendo conto che si arriva da diversi sforzi. Non bisogna prenderlo sottogamba altrimenti si rischia di svolazzare da qualche parte fuori sentiero. Dopo l’ultima discesa arrabbiata eccomi sul percorso del Piona che mai avevo fatto in direzione Gavi. Bello! Questo percorso riserva molte sorprese e mi accorgo che in senso inverso il Piona è stupendo, saluto due amici bikers e all’ennesimo bivio ottimamente segnalato abbandono il conosciuto. Finisce il single track e ricomincia lo sterrato filante, ancora qualche saliscendi e l’ultimo pezzo prima dell’arrivo è su asfalto: occhio che con il brecciolino si rischia se si va fortino… Arrivato. Bene la mia pedalata è durata 2:45’ ovviamente qualche pausa c’è stata io ho riportato il tempo in sella. Cosa posso aggiungere?

Il percorso è magnifico anche se duro. Se preso a tutta può riservare brutte sorprese per chi non è allenato al fondo dissestato anche perché è difficile capire quando arriva se non lo si prova prima (valli a ricordare i punti dove cambia però!). Io prevedo comunque molte catene rotte a causa dei cambi di pendenza improvvisi, diverse pizzicature e se dovessi fare la gara andrei di ruote cicce per avere un buon volume d’aria che aiuta nei sassoni… e se ci tornerò (si si ci torno) lo rifaccio con la full così mi diverto ancora di più…

Ecco in sintesi (in attesa della traccia altimetrica) quello che il mio fido VDO ha rilevato oggi:

  • Sviluppo: 33km
  • Dislivello: 1110m
  • Massima Altezza: 870m (Monte Alpe)
  • Pendenza Media: 7%
  • Pendenza Massima: 42% (ma secondo me ha toppato)
  • Velocità media: non la dico altrimenti vi mettete a ridere
  • Tempo di percorrenza: 2:45

A breve estrapolo traccia e profilo altimetrico…

Ora me ne vado a dormire che il mio neurone solitario ha sonno!

Ma prima devo dire una cosa: GRANDE GIGI, GRANDI CINGHIALI per aver dato vita ad un così bel percorso di ampio respiro e mi spiace ma da oggi (se lo ricordo) sarà anche un mio giro… Notte.

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