2005-2015 DIECI ANNI DI MTB IN SEZIONE
Note: le gite sociali e non vengono SEMPRE confermate da chi le organizza che ha la facoltà di cambiare meta anche il giorno prima in caso di problemi personali, meteo ed organizzativi
La pratica della mtb contempla dei rischi, dove ci si può far male. Ognuno è responsabile per se stesso e si deve impegnare ad osservare le indicazioni dei coordinatori escursione

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domenica 19 luglio 2009

EPIC-RIDE, IL GIORNO DOPO....

Buon giorno a tutti!

Eccomi qua a scrivere qualche riga di commento del giro epico di ieri in Val Maira. A dire il vero avrei voluto dormire ma il buon sonno unito all’abitudine consolidata in settimana a svegliarmi presto ha fatto si che mi svegliassi alla solita ora, pazienza davanti a me oggi tanto riposo almeno fino al tardo pomeriggio dove potrei rinforcare la mtb per un giretto defaticante scacciapensieri… ma veniamo alla cronistoria del giro di ieri.

Da Novi partiamo io e Maurizio, Giuliano ha dato forfait all’ultimo minuto per noie meccaniche alla pinza del freno e nostro malgrado lo lasciamo alla sua decisione, ben sapendo cosa ci aspetta di viaggio fino ad Acceglio: la mitica Val Maira non è tenera con chi la attraversa in macchina… ma complice l’ora, il giorno e qualche tratto autostradale tra Asti e il suo imbocco ci permettono di arrivare in sole 2 ore e mezza. L’aria è tersa dopo la tempesta che ha raffrescato tutto il nord, in cielo nessuna nuvola… certo fa freschino ma questo non ci turba. Da un po’ fastidio il forte vento ma non si può avere tutto dalla vita. Verso le 9 ecco arrivare Pier con Alessandro e dopo pochi minuti c’è anche il sanremese Fabio il nostro nuovo compagno di avventura. Finalmente mettiamo il sedere sulla sella alle 9.45 dopo i soliti convenevoli di partenza… asfalto fino al paese prima di Saretto e seguendo le indicazioni della relazione trovata su gulliver.it abbandoniamo finalmente l’asfalto per la prima parte di sterrato. Ah direte voi ma dove siamo diretti? Giusto! Faremo Grange Pausa, Passo della Fea, Colle Cavalla, Colle Munie, Col de la Gipière de l’Oronaye, Colle di Roburent, Colle della Scaletta, Passo Escalon, Prato Ciarliero e finalmente planeremo nuovamente ad Acceglio! Siete già stanchi? Vi capisco…

Ma torniamo al racconto della gita… sbuchiamo dopo qualche zampetta di riscaldamento sopra Saretto e arriviamo agevolmente al Campeggio piazzato sulle sorgenti del Maira. Primo dubbio e decidiamo di andare a destra seguendo la strada sterrata purtroppo a breve ci troviamo a spingere, io personalmente oggi non farò il puro e cercherò di risparmiare le forze visto la “pesantezza” del giro. Dopo poco ritroviamo la strada, uffa si doveva andare a sinistra, e con pendenze dolci pedaliamo in allegria facendo comunella con il ligure. Sulla destra la Rocca Provenzale e davanti a noi qualche escursionista e tanto tanto ambiente. Arriviamo velocemente all’anfiteatro della Grange Pausa, cicchiamo la fonte e arriviamo alla fine della strada pedalabile. La relazione diceva che era tutto ciclabile ma noi non siamo di questo avviso, il buon Pierriccardo autore della recente descrizione capiremo più avanti non è stato molto realistico nel censire il percorso… sarà stato un fenomeno ma i “normali” come noi in certi punti spingono a go-go. In ogni caso spingiamo in allegria, il gruppo è motivato e nessuno si lamenta. Per fortuna degli assetati arriviamo alla fonte Baciasse e dopo il necessario rifornimento ripartiamo a spinta ovviamente… casermetta, spinta, passo con croce e sempre a spinta alternando rari momenti di pedalata eccoci al passo Fea, altro mezza costa sempre a spinta, altra casermetta e… altra tratto con bici a spalla! Ma finalmente siamo al Colle della Cavalla. In qualcuno serpeggia un po’ di sconforto visti i molti tratti di push-bike. A me piace la situazione, e poi siamo soli l’ambiente è selvaggio il meteo certo… cosa volere di più!

Al colle breve controllo di cartina e relazione. Ok siamo in traccia confortati anche dal gps che ci da l’ok per proseguire a mezza costa (spingendo per altri 5 minuti)… ma dopo c’è il primo momento di relax con la discesa per prati verso il Colle delle Munie. Spettacolo puro! Ci mettiamo nel versante riparato dal vento e ci concediamo una breve pausa con pappata. Ne faremo molte in seguito ma tutte molto brevi e sarà l’arma vincente per non raffreddarci troppo i muscoli e allo stesso tempo perdere poco tempo senza crollare di fatica alla macchina.

Il nostro percorso

Ripartiamo dal colle e con qualche saliscendi ma principalmente discesa eccoci sul marcato sentiero che ci porterà prima verso il colle di Roburent e successivamente al lago omonimo superiore… ambiente anche qua spettacolo e discesa facile ma mai banale ci alzano il morale, qua e la qualche escursionista che rende la nostra traversata meno anonima. Siamo in Francia ma ci resteremo poco… ovviamente non facciamo solo discesa ci mancherebbe infatti saliamo senza pendenze mortali fino al Lac de l’Oronaye e poi dopo un ultimissimo sforzo (per ora) ecco ci al colle e al lago, a dire il vero non lo tocchiamo, e la sua vista ci gasa! Valeva la pena farsi il mazzo per arrivare qua oh se ne valeva la pena… almeno per me! In questi casi si pensa solo a se stessi, ma anche il resto del gruppetto sembra contento. Leggiamo la relazione e ci rendiamo conto che ci aspetta un ultimo dislivello verticale e sarà il più fetente: dopo un primo traverso su sentiero sfasciumato ci aspetta una serie di “tornantini bastardi” per lo scollinamento al colle della Scaletta. Ok partiamo, prima si fa e prima inizieremo a scendere! Il traverso passa velocemente ed ecco che il pendio si impenna in modo deciso… per fortuna è corto max 100m di dislivello con bici a spinta o a spalla, io opto per la spalla e penso di aver fatto la cosa giusta! Certo la mtb pesa ma a livello di sforzo secondo me è meglio così. Arrivo per primo ma scopro che è un anti colle fugace lettura della relazione che conferma la mia opinione. Arrivano anche gli altri e dopo aver ripreso fiato e commentando il mazzo che ci siamo fatti fino a qua gratificato solo per l’ambiente (e per me è già molto, sarà che sono abituato a sforzi maggiori in alpinismo con minori gratificazioni a volte)… via si riparte e in 5 minuti siamo al colle della scaletta, lì ci attende una ragazza ed un sacco di bici! Il resto del gruppo di pedalatori è salito seguendo il sentiero a piedi sopra un’anonima e sfaciumata cimetta… noi ci guardiamo bene di farlo! Dopo qualche foto, un po’ di pubblic relation iniziamo la lunga discesa verso Prato Ciorliero.

Incontriamo 2 nevaietti senza significato ma capiamo una cosa: la discesa non sarà tenera… fondo sconnesso, tornantini, passaggi più o meno esposti questo il menù per molti metri di dislivello, alternati a brevissimi tratti di sentiero più docile… scendiamo perdendo molto dislivello con poco sviluppo. Alessandro ed io ci divertiamo come bimbi, io personalmente riesco a fare quasi totalmente la prima parte senza mettere il piede per terra! Gli altri saggiamente fanno tratti a piedi ma arrivano tutti con il sorriso sulle labbra, certo si sente la fatica della prima parte ma ora l’adrenalina e l’endorfina fanno passare tutto! Inebriati e galvanizzati continuiamo a scendere nel tecnico e quando purtroppo arriviamo in vista della strada sterrata non abbiamo dubbi nel seguire ancora il sentiero, poche centinaia di metri ma sono sufficienti per farci planare nella civiltà urlanti di gioia. Stupenda cavalcata negativa e io sono ancora più felice di tutti perché da direttore di gita nessuno si è fatto male, neanche un graffio! Ottimo, ora scendiamo veloci verso Acceglio ma dopo poco ritroviamo un sentiero che, ovviamente, richiedendo un ulteriore sforzo fisico e tecnico (per fortuna) ci conduce a Prato Ciarliero… ora è veramente finito il divertimento uffa… pazienza da qua asfalto fino ad Acceglio anche se potremmo sfruttare il sentiero che porta a Chialvetta ma di noi nessuno ha voglia di ricominciare a pedalare!

Siamo a Acceglio felici e contenti, certi di aver fatto una piccola impresa (almeno per noi): alla fine sicuramente 1700m di dislivello con un 36km e un po’ di spinta o spallaggio (direi il 15% dell’intera gita)… inoltre nessuno si è: fatto male, rotto qualcosa o forato, non ci siamo persi e tranne pochi metri tutti sono scesi in sella. Anche Fabio, incognita del gruppo, si è rivelato un forte pedalatore con un’ottima tecnica. Bene i saluti di rito perché tutto vogliamo tornare a casa nel più breve tempo possibile, visto la strada che dobbiamo fare, con la ripromessa di rifare un’esperienza così epica magari spingendo meno la nostra amata mtb; ma fa parte del gioco e se serve per percorrere ambienti simili ben venga!

Che dire ancora? Boh nulla, lasciamo spazio al silenzio e io personalmente mi godrò la giornata di quasi totale relax ripensando al ieri, poi ovviamente lunedì arriveranno anche le foto per dare il tocco finale alla splendida cavalcata! A presto e buona domenica a tutti!!!!

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