2005-2015 DIECI ANNI DI MTB IN SEZIONE
Note: le gite sociali e non vengono SEMPRE confermate da chi le organizza che ha la facoltà di cambiare meta anche il giorno prima in caso di problemi personali, meteo ed organizzativi
La pratica della mtb contempla dei rischi, dove ci si può far male. Ognuno è responsabile per se stesso e si deve impegnare ad osservare le indicazioni dei coordinatori escursione

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lunedì 9 maggio 2011

[REPORT] E DORSALE LARIANA FU!

Buon lunedì!

Il ritorno lungo il percorso della Dorsale del Triangolo Lariano è stato un successo completo. Meteo perfetto, compagnia di viaggio in perfetta sintonia e il percorso hanno fatto si che l’escursione si sia svolta nel migliore dei modi. Erano 4 anni che noi novesi mancavamo di percorrere i bei sentieri della zona e ritornarci insieme a nuovi amici per condividere i nostri ricordi è stato sicuramente piacevole. Poi per noi la “prima volta” lungo la dorsale rappresentava una delle prime uscite “fuori zona” e quindi si è aggiunta un’emozione.

L’escursione ovviamente è preceduta dalla logistica dovendo mettere insieme i partecipanti da Savona, Valenza e il solitario componente del gruppo mtb di Varese. Dopo un fitto scambio di mail optiamo per il male minore e diamo appuntamento verso le 8.30 al parcheggio di Brunate, meglio sfruttare la funicolare a fine giornata. Incredibilmente noi novesi dopo il ritrovo alle ore 6 siamo i primi a giungere al punto di partenza, seguono i savonesi e infine i Valenzani con Giulio. Appena siamo tutti pronti per il caffè rituale ecco spuntare il varesotto Sergio che per non farsi mancare nulla oggi ha deciso di salire fino a Brunate con le proprie gambe. Per non farlo raffreddare ovviamente partiamo subito… siamo proprio cattivi!

I primi chilometri sono su asfalto e non si inizia con pendenze tenere ma l’umore è alto perché sono stati tutti preparati ad affrontare un bellissimo percorso pieno di bei posti e stupendi panorami. Finalmente arriviamo al piazzale CAO e abbandoniamo la civiltà ma uno di noi fora subito. Il gruppo si sgrana e solo dopo una pedalata forzata riusciremo a ricompattarci per fortuna non ci sono possibilità di perdersi anche se un po’ di dubbi ogni tanto affiorano. Il lago ogni tanto fa capolino anche se la foschia non ci permette di godere appieno della vista sulla Grigna e sul ramo lecchese di questo “strano” specchio d’acqua biforcuto.
Dopo un po’ di prati e stradelle imbocchiamo la bellissima faggeta con il suo bellissimo sentiero con tappeto di foglie: una vera goduria… che purtroppo finisce troppo presto e ci riporta alla dura realtà con le cattive rampe con pendenze fino al 26%. Rampe che finiscono momentaneamente al rifugio Riella dove rifiatiamo e ci rifocilliamo, ma il gruppo è pimpante e si riparte quasi subito con una bella picchiata fino alla Colla di Sormano e la meritata pausa caffè. Il cippo commemorativo sulla presenza di uno dei muri più duri che il ciclismo su strada ha mai percorso almeno in Italia ci fa capire che non solo chi va in mtb soffre in salita… dopo circa una mezz’oretta partiamo nuovamente verso la dorsale anche se una delle tracce ci vorrebbe far passare bassi. Ma noi siamo venuti per la cresta e cresta sia fino in fondo. Con noi ora si sono aggregati due nuovi compagni che vogliono arrivare fino a Bellagio e approfittano della nostra compagnia/conoscenza della zona.

Piano piano i ricordi affiorano e quando ritroviamo i ruderi di uno skilift e il seguente bel sentiero anche lui immerso nel bosco, di colpo dimentichiamo le rampe e il piccolo portage che ci ha fatto arrivare prima della discesa: come le belle cose fanno dimenticare velocemente le brutte…

Terminata la discesa ritroviamo la sterrata che avremmo dovuto prendere dalla Colla e dopo un lungo trasferimento non tenero nella parte finale come pendenze e tipologia di fondo arriviamo finalmente tutti alla nostra “cima Coppi”: l’Alpe Biotta. Dopo il compattamento e il meritato relax ci attende una stupenda picchiata fin sopra l’abitato di Bellagio. Partiamo e finalmente ci gustiamo un po’ di discesa tecnica, sicuramente siamo più rilassati rispetto a 4 anni fa (noi, un po’ meno i nostri nuovi amici che ci stanno seguendo)… quindi tra sassaie, sterratoni, single-track con foglie che nascondo sassi più o meno grossi e un po’ di asfalto arriviamo alla parte conclusiva che sancirà la fine delle difficoltà tecniche: una lunga scalinata su sentiero con qualche tornante infido ma largo. Nessuno ovviamente si spaventa e tutti si divertono come bimbi, in più il totale isolamento ci regala ulteriori profonde emozioni… aimè anche questa parte finisce e arriviamo alla provinciale Como-Bellagio e al dilemma logistico: proviamo il rientro in traghetto o torniamo con le nostre forze. Optiamo per la seconda ipotesi visto che siamo tutti ancora abbastanza pimpanti. I 18 km che ci separano da Como vengono affrontati con un buon tempo forse perché vogliamo scrollarci di dosso questa parte bituminosa che non piace a nessuno. Poi l’ultima rampa all’8% prima dell’abitato di Torno la digeriamo in poco. Ma finalmente siamo in Como! Tutto perfetto e ovviamente non possiamo salutarci senza gustarci una pasta o una granita nella famosa pasticceria siciliana vicina al lago.
Purtroppo arriva anche il momento dei saluti, ma sappiamo che replicheremo con un altro bel giro una prossima volta… questo momento quindi non ci rattrista molto! Per noi autisti l’ultima fatica è quella del recupero macchina e della sistemazione dei bagagli… ma dopo un giro come quello di oggi sono tutte azioni che si fanno volentieri.


Alle 20.00 per noi novesi anche l’ultimo componente del gruppo è a casa… bene c’è tempo per pensare a cosa fare sabato prossimo… state sintonizzati perché giovedì torniamo per le novità del week end.

Max “Gas”

1 commento:

Federico ha detto...

Ho sognato leggendo il tuo racconto e guardando il gallery con tutte le foto...grande spero di essere al piu' presto uno dei vostri