2005-2015 DIECI ANNI DI MTB IN SEZIONE
Note: le gite sociali e non vengono SEMPRE confermate da chi le organizza che ha la facoltà di cambiare meta anche il giorno prima in caso di problemi personali, meteo ed organizzativi
La pratica della mtb contempla dei rischi, dove ci si può far male. Ognuno è responsabile per se stesso e si deve impegnare ad osservare le indicazioni dei coordinatori escursione

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martedì 20 ottobre 2009

[RADUNO NAZIONALE]TRIESTE: IL RESOCONTO

Buon giorno a tutti.

Eccomi rientrato dal raduno nazionale di Trieste con qualcosa da raccontare…

Partiti venerdì il viaggio è stato perfetto tanto che alle 18.30 dopo circa 5.30 di macchina eravamo già alle porte del nostro agriturismo nei pressi di Basovizza. Subito capiamo di che pasta è fatto il proprietario, strano strano, e dopo un certo riassetto scendiamo verso il teatro per incontrare Riccardo e gli altri amici Vulkan. Imbrocchiamo la strada diretta in mezzo al bosco e dopo qualche peripezia a causa di alcune strettoie (e dire che sono abituato alle stradine liguri) arriviamo in paese e da lì al Rifugio Premuda il passo è breve. Lì dopo un anno incontriamo i vecchi amici conosciuti a Borzonasca lo scorso anno e facciamo amicizia con i nuovi (per noi) componenti del gruppo. Si mangia e si beve (abbastanza) in modo quasi divino scambiandoci impressioni e ansie su questo nuovo appuntamento. Poi per tutti è il momento di tornare alle cucce visto che i prossimi due giorni saranno intensi. Fa freddo ma per fortuna non tira vento e noi dell’ovest siamo contenti… a mezzanotte siamo tutti in branda e per qualcuno la notte non sarà leggera: la salsa di peperoni servita con le salsiccine ha fatto le prime vittime!

Sabato ci alziamo con il sole e una leggera brezza ma ovviamente la temperatura non è delle più miti. Si fa colazione una colazione di stampo “sovietico” dove ci si deve districare tra qualche brioche industriale, un pò di pane, marmellata di kiwi (schifo) e yogurt di capra… io parto in tromba con lo yogurt addolcendolo con la marmellata e faccio fatica a finirlo a causa della sua consistenza gelatinosa, ma non è cattivo. Per il bere ci si arrangia… sembra di stare in un agriturismo ligure!

Si parte e con un iniziale 0,5°C ci avviamo a teatro, per fortuna lì la temperatura è salita a 6° armiamo le bici e dopo aver salutato gli sfortunati della Commissione nazionale di mtb impegnati nella riunione ci muoviamo insieme alle nostre guide Vulkan lungo il percorso scelto per il sabato. Dopo una prima salita decisa entriamo in Val Rosanda sfruttando il tracciato della vecchia ferrovia, il ritmo non è molto tranquillo e il gruppo di testa marcia spedito anche perchè le pendenze non sono tremende: terreno prettamente XC e quindi chi ne ha va! In ogni caso si riesce a godere del panorama con le nostre guide che splendidamente illustrano la zona. Fa molto pensare sapere che si sta lambendo il vecchio confine con la Slovenia che solo dal ‘91 è diventato più amichevole… prima era impensabile fare un giro del genere. Il rischio di finire in una caserma Yugoslava/Slovena era molto presente. Ancora negli anni ‘80 non era difficile venire “salutati” da una raffica di AK47! Questo mi fa capire come la gente Triestina abbia maturato un carattere così forte… ma oggi si pensa a pedalare, a godere del sole (senza vento!) e a fraternizzare con vecchi e nuovi amici… Arriviamo al momento più bello del giro con la discesa tecnica con un pò di apprensione viste le informazioni della nostra guida. Alla fine la discesa, almeno per noi dell’ovest, si rivela tranquilla anche se condotta sullo smosso. Poca pendenza e un pò di sassi, nulla di che… faccio così conoscenza dell’abruzzese Sonia che mi bacchetta per la troppa vicinanza alla sua ruota posteriore. Bah le donne… comunque tranquilli non mi ha dato nessun ramo in testa.

Alle 13.30 siamo nuovamente a Teatro, con solo 3 forature all’attivo e un pò di fame… che colmiamo con il buffet post riunione! Si mangia e si beve aumentando la fraternizzazione, ci si prende un pò in giro in attesa del convegno. Doccia e convegno preciso che inizia alle 15. Prima parte molto interessante con diversi interventi: dal presidente della commissione nazionale escursionismo, a chi in ambito LPV sta da tempo pressando i vertici CAI affinchè venga recepito che la mtb non è un mostro ecologico, a presidente del Parco dell’Aveto, gli amici Vulkan con le loro esperienze, intervengono anche gli amici Sloveni con problemi sicuramente maggiori di noi. Non tanto all’interno del sodalizio ma con i problemi legati alla loro legge nazionale che proibisce a moto e bici la fruizione del sentieri. Dopo la pausa a suon di bicchieri di vino bianco e nero (erano presenti almeno 15 damigianette di vino!) seconda parte di dibattito dove si è cercato uno scambio di idee anche a fronte di quello detto già lo scorso anno… la cosa più evidente e lampante che è emersa è quella di lavorare sui giovani non dimenticando che si parla di bambini o giovanissimi che hanno diverse esigenze. Importante è fargli amare la montagna non necessariamente con gite e programmi per adulti… Dopo la parte difficile eccoci al momento relax con l’abbondante cena e il rito finale del Gran Pampel dove il mitico Poldo ci ha mostrato come si deve preparare degnamente la bevanda druida adottata dagli speleologi triestini. Dopo lo show l’assaggio che ha lasciato impressioni molto buone in chi l’ha assaggiata! Degustazione ovviamente all’aperto con l’arrivo della “borina” ad allietare il gruppo sbevazzoso. Per mia precauzione rientro all’agriturismo per una via poco frequentata anche se tra cena ed acqua lo stato psico fisico era perfetto! Notte tranquilla…

Il risveglio della domenica ci vede tutti pimpanti, anche Alberto nonostante il raffreddorone reagisce alla grande, solita colazione smorta e via prima al parcheggio del teatro e poi saliamo in bici fino alla partenza del lungo giro ufficiale. C’è vento ma la salita avviene su asfalto (per noi scesi in macchina) e così arrivo al ritrovo sudato come un maialino… si formano i gruppi e io finisco con le “autorità”: ci guiderà Ricky. Via si parte abbastanza puntuali, la prima parte sempre sul tracciato della ferrovia dismessa, con diverse fermate per permettere ai locals di erudirci su ambiente storia e curiosità. Passiamo sotto le pareti di Comici, storie antiche (ma non troppo) di confini e guardie… foto e parole con chi ci affianca. Ma la tranquillità della vecchia strada ferrata lascia spazio ora alla violenta salita del sentiero 17 che con un paio di strappi fetenti per fondo e pendenza ci fa scaldare ben bene… appena fuori dal bosco incontriamo la borina e sempre salendo in maniera continua eccoci sul monte Cocusso… brevissimo tratto lievemente tecnico e giungiamo al ritrovo con il te caldo e con lo scambio di gagliardetti in terra slovena con gli sloveni. Foto gioia per questo momento “storico” e senza tanti indugi ripartiamo per continuare il giro. In fin dei conti siamo in terra Vulkan e dobbiamo rispettare i loro ritmi! Discesa veloce su stradone, visita alla garritta slovena, storie di confine, terra carsica, un pelo di tecnico ed eccoci all’abisso di Trebigiano con il buon Poldo a fare da stupendo cicerone… dopo la pausa (breve) si riparte lungo un dedalo di sentieri e arriviamo al vecchio campo scuola dei carri armati italiani. Ovviamente continuiamo a salire, ho perso il conto delle salite che abbiamo fatto, strappo “bestiale” al 28% per fortuna breve ed eccoci al belvedere sopra Trieste.

Foto foto e poi via lungo la dorsale con ritrovo degli altri novesi, degli amici marchigiani e dei varesini… li perdo subito e dopo un pò di sentieri arriviamo a Bosovizza. Che facciamo? Sentiero tecnico o percorriamo l’itinerario prestabilito? I local parlottano e si riparte prima alla Foiba di Basovizza dove riprendo fiato offrendo da mangiare ad Sandro e Sonia, che ovviamente ha fatto la sua cazziata quotidiana (è un peperino) alla sua guida per il ritmo imposto verso la fine del giro, due parole con Alberto e Maurizio. A questo punto puntiamo verso il teatro per concludere il giro. Purtroppo perdiamo quasi 400m di dislivello su asfalto e io mi metto a piangere… ovviamente in senso metaforico per tutto quel ben di dio sprecato su bitume. Dopo i saluti e le congratulazioni per la buona riuscita del giro arriva la pappa, gli animi si placano e le bocche iniziamo a muoversi solo per masticare. Pasta party spettacolo e con il sole ad allietare questa ottima giornata (ovviamente sempre al riparo dal vento). Ma ora è il momento dei saluti a tutti i vecchi e nuovi amici! Qualche scambio di indirizzi e-mail, bottiglie che prendono la strada di Ascoli e della sede Vulkan. Torniamo quindi all’agriturismo insieme agli amici di Chieri e Torino. Finale di serata molto rilassata prima con la cena e poi con una bella chiaccherata molto istruttiva… alle 23.30 siamo a nanna pronti a ripercorrere mentalmente tutto quello che di bello è successo in questa particolare domenica.

Al lunedì dopo l’ultima colazione (sempre più sovietica) breve giro per Trieste dove incontriamo per l’ultima volta il mitico Richy. E’ il momento dei saluti e noi Novesi partiamo verso casa. Pranzo semi serio in autogrill e alle 18 siamo tutti a casina, io ho un’ora buona per sistemare tutto… alle 19.10 rientra tutta la famiglia e tra baci, abbracci un pò di pappa la serata scorre via verso il meritato sonno…

Cosa dire ancora… andare a questo convegno è stato molto molto utile. Nuovi orizzonti ed amicizie si sono aperti. Una buona base per continuare a frequentare realtà diverse senza chiudersi troppo all’interno del proprio ambiente. A questo punto si aspetta con ansia il raduno del 2010 ad Ascoli!

Foto pedalanti e turistiche nei prossimi giorni! Intanto godetevi il rito finale del Gran Pampel!


1 commento:

agriturismo verde ha detto...

Una gita molto educativa e meritevole del massimo successo