2005-2015 DIECI ANNI DI MTB IN SEZIONE
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giovedì 20 luglio 2017

[REPORT] LA BALCONATA DEL VALASCO NEL SEGNO DELLA PIETRA

Buon giovedì a tutti!

Intanto ben ritrovati, nel bel mezzo di un'altra settimana caliente, torniamo a parlare un pò di montagna con il racconto dell'ultima nostra uscita alpina... dove a grande richiesta di chi poteva essere presente si era scelto di tornare il Valle Gesso per rifare dopo 2 anni l'escursione della Balconata del Valasco.

Giro strepitoso in un ambiente magnifico, lungo la rotabile alpina che prima raggiunge il piano del Valasco e poi sale fino in prossimità del Rifugio Questa passando per il lago del Claus. Indimenticabile per chi fa questo percorso il tratto che il genio militare ha creato dal nulla per permettere il passaggio delle truppe. Vera opera di ingegno dove i sassi sono stati sistemati ad arte, e dove le pietre piatte sono state incastrate perfettamente senza venir legate. Così facendo la strada decennio dopo decennio, beh qualche intervento di manutenzione è stato fatto ovviamente, è rimasta percorribile. Indelebile il suono, al passaggio delle nostre ruote, delle pietre della pavimentazione che scricchiolano. Commovente! Il tutto amplificato da un paesaggio aspro ma allo stesso tempo dolce, per chi ama la montagna vera. La montagna fatta di fatica, impegno, sudore e tanta tanta soddisfazione.

Eh si perchè di sudore in questo giro se ne fa tanto... prima per arrivare al Piano del Valasco, dove si è si parzialmente aiutati dal fondo della militare ma la salita non molla mai e spesso si incontra qualche tratto smosso dove si pedala molto e ci si muove poco... tirato un pò il fiato nel piano, si torna a faticare su fondo ora meno amico man a mano che ci si allontana dalla residenza di caccia dei Savoia. E quando si attraversa l'ultimo ponte non si scherza più!

Sarà una militare alpina con i suoi bei tornanti, ma tra fondo schifido che oramai nessuno mantiene più in buono stato, e qualche lungo traverso arrivare al lago Inferiore di Valscura non è così riposante... dal lago, dopo la meritata pausa, ci si concede il primo portage della giornata fino allo scollinamento al colletto posto un centinaio di metri sopra... Ora iniziamo la nostra prima discesa, prima lungo la militare oramai parzialmente rovinata e poi lungo il "famoso" tratto ciotolato... ma non temete le fatiche non sono finite :-D 

Spingiamo ancora un pò, alternando qualche raro tratto pedalato, fino al lago del Claus. E poi ancora un pò di pura spinta, beh c'è anche una piccola parte in discesa spettacolare se si amano i tornanti tecnici su roccia (ma se non si amassero meglio evitarla questa gita), e ultimo sforzo ancora a spinta per arrivare al rifugio Questa. Il rifugio a dire il vero si potrebbe anche evitare. Ma perchè privarci di questa chicca, e soprattutto perchè privarci del panorama che si può godere da questo appoggio storico? 
La vista infatti spazia dalla Testa del Claus, alla Testa delle Portette, del Margoia, al Carre Prefouns finendo alla Testa di Tablasse, dove si può ancora vedere un pò di neve nell'omonimo canale... Beh senza alzare tanto lo sguardo c'è anche il magnifico blu del Lago delle Portette, e poi se si guarda in direzione Piano del Valasco possiamo scorgere la strada che abbiamo percorso e quella che andremo a fare a breve! Estasiante, ma non vogliamo perdere troppo tempo perchè la discesa ci aspetta. E che discesa!

Gli amanti dei #pitruni oggi torneranno a casa ampiamente soddisfatti. Si parte con ripercorrendo la parte fatta a spinta intuendo che non sarà facile oggi trovare il modo giusto per mettere le ruote... una volta arrivati alla militare si fiata per pochissimo e poi ci si ributta sul tecnico, dove tra tornanti e tratti lineari oramai scassati, dove il fondo biliardo è ormai un ricordo (purtroppo)... prima di arrivare al bivio per la Val Morta e i laghi di Fremamorta si respira un pò perchè il sentiero a mezza costa è piacevole, quasi scorrevole e con panorami fantastici. Dal bivio ci si rituffa tra pietre, tratti ripidi in discesa e tanti tornanti (alcuni infattibili in sella senza prendersi enormi rischi). Qua bisogna esser lucidi e soprattutto dinamici in sella. Ma l'arrivo alla pace del pianoro sarà si di sollievo, ma con una nota di tristezza perchè parte della giornata oramai è diventata storia... ora non rimane che percorrere in discesa prima parte della sterrata, riprendendoci con gli interessi tutta la fatica fatta per salirla, e poi chiudere la nostra avventura con un paio di tagli su sentiero. Tagli molto belli ma per nulla banali! Ciliegina sulla torta di una giornata faticosa ma gratificante... immancabile quindi il terzo tempo, passato tra l'altro oggi a chiacchierare con un paio di colleghi bikers reduci anche loro dal nostro stesso giro :-) 

E ora spazio alle immancabili foto che speriamo possano contribuire a capire che gita si è affrontato
Appuntamento a domani per le informazioni riguardanti la gita di sabato prossimo, torneremo in Val Susa, partendo da Bardonecchia: destinazione il Colle della Rho... a domani allora!

Max "Gas"

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